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MILANO

Comune partner del colosso dei preservativi: indottrina gli studenti

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Partnership tra l'assessorato ai Giovani di Milano e la Durex per portare i preservativi in classe con la scusa dell'educazione alla sessualità. Indottrinamento sulla pelle degli studenti che svela un favore commerciale al colosso dei condom.

Educazione 09_05_2024

Il Comune di Milano che rifiuta la statua della donna che allatta perché la maternità non è un valore universalmente condivisibile (a proposito, la statua è stata spostata in Senato e lì inaugurata) è lo stesso Comune che non esita a utilizzare ogni mezzo a sua disposizione per indottrinare i giovani studenti stringendo partnership commerciali con i colossi della contraccezione.

Si chiama “A Luci accese” ed è il nuovo programma attivo nelle scuole superiori di Milano dall’inizio dell’anno scolastico per parlare agli studenti di sesso sicuro e sessualità. La solita pretesa di indottrinare i giovani alla sessualità promiscua, che però si unisce anche ad una attenzione particolare al mercato. A supportare il Comune, precisamente l’assessorato alle politiche giovanili (se deve occuparsi di questo, allora meglio chiuderli questi assessorati perniciosi) è la Reckitt Benckiser Healthcare, che al lettore non dice niente, ma al quale dovrebbe ricordare qualcosa, invece, il nome del suo prodotto principale: Durex.

Esatto. Il Comune retto da Sala, se da un lato rifiuta qualunque messaggio che possa promuovere la maternità con l’espulsione dalla città di una statua che ne esalta l’alto valore universale, dall’altro si fa dettare la linea dal colosso dei preservativi che così avrà carta bianca per entrare nelle aule e con la scusa dell’educazione a una sessualità consapevole e sicura, piazzerà tra la cattedra e la lavagna tutto il suo merchandising fatto di condom e molto altro finalizzato al piacere sessuale.

Ovviamente tutto condito da parole rassicuranti che dovrebbero tenere buoni i genitori, i primi e unici detentori del diritto a una educazione all’affettività, ai quali la scuola di Stato ha rapito la delega su questi temi. Nella presentazione del progetto che verrà rinnovato anche per il prossimo anno scolastico 2024-2025 c’è tutto l’armamentario dell’ideologia in formato condom: «L’accordo tra Comune di Milano e Reckitt Benckiser Healthcare, con Durex Italia – si legge nel comunicato stampa - si prefigge di garantire un accesso sempre più esteso a interventi di educazione affettiva e sessuale per i giovani studenti e studentesse milanesi. L’accordo, che riguarderà anche la realizzazione della nuova edizione dell’Osservatorio “Giovani e Sessualità” sul territorio di Milano, rende ufficiale la collaborazione tra le parti nell’ambito del progetto “A Luci Accese”, e porterà Milano ad essere tra le prime città in Italia a prevedere, dall’anno scolastico 2024/2025, una proposta di corsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole superiori».

Il colosso ha ringraziato, ovviamente, per l’opportunità che il Comune pagato da tutti i contribuenti gli ha offerto: «La partnership con il Comune di Milano è un passo avanti cruciale e significativo nella missione di Durex di promuovere una sessualità libera, protetta e consapevole e nel diffondere l’importanza dell’educazione affettiva e sessuale tra i giovani».

Che sarebbe come affidare alla Heineken un progetto scolastico per l’uso consapevole dell’alcool tra i giovani; o affidarsi alla Philip Morris per promuovere un corretto e non estensivo utilizzo del tabacco. Il messaggio che passa è questo: l’unica sessualità ammessa è quella che prevede l’uso dei preservativi, che di fatto uccidono la sessualità, altro che “dono”, “amore”, “relazione”, “affettività”, per il resto fatelo come volete.

Davvero un colpo da maestri, scaricato sui ragazzi e sui contribuenti. A proposito: non è dato sapere a quanto ammonti l’accordo economico tra il Comune e il colosso, visto che nessuno fa niente per niente e la mission di Durex è né più né meno quella di vendere i suoi prodotti. Sarebbe interessante saperlo.

Potrebbe essere un argomento di interesse anche dell’opposizione che siede tra i banchi di Palazzo Marino, che ieri, per bocca della vice-capogruppo leghista Deborah Giovanati (in foto) ha tuonato contro l’iniziativa: «Con un colpo di mano, spacciandola fra le attività rientrante nelle politiche giovanili, l'Assessora Martina Riva (in foto) fa entrare nelle scuole superiori della città, sul tema dell'affettività e della sessualità, una società commerciale, la Durex, che fa enormi profitti dalla vendita di preservativi e altro», dice la Giovanati.  Che denuncia: «Mi immagino già i ragazzi con l'enorme merchandising a disposizione diventare di fatto i promotori di un marchio commerciale. Dalla determina di approvazione dell'accordo tra il Comune di Milano e la Durex si evince che quest'ultima dovrà tenere corsi, anche con l'aiuto di enti del terzo settore, sui temi di orientamento sessuale e identità di genere».

Effettivamente nel programma presentato «si parla di «percorsi educazionali sull’affettività e sulla sessualità, favorire rapporti sani, informazioni sulle infezioni sessualmente trasmesse, consapevolezza verso l’uso dei contraccettivi» e di «laboratori che utilizzeranno una metodologia attiva e partecipativa»: non osiamo immaginare quando arriverà il momento di spiegare come si srotola il “sacro” condom e la cosa non deve far arricciare il naso a nessuno dato che è già successo con il progetto emiliano “W l’amore”.

«Ecco svelato il vero intento – conclude la Giovanati -: ancora una volta il Comune si fa promotore dell'indottrinamento gender. Durex é uno dei principali sponsor delle manifestazioni arcobaleno. Ricordo all'Amministrazione Sala e all'Assessora Riva, che evidentemente non hanno mai letto la Costituzione Italiana, che il primato educativo é della famiglia, non del Comune. Infatti, senza il consenso della famiglia nessuno può impartire lezioni, per di più su tematiche così sensibili».

Non è escluso che l’iniziativa finisca sul tavolo del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dato che alcune associazioni di genitori sono già sul piede di guerra.

In quanto alla mitologia ormai abusata del condom come panacea contro tutti i mali, giova soltanto ricordare che l’aumento dell’uso dei contraccettivi mantiene elevati anche i tassi di abortività, come spiega ormai una letteratura scientifica sterminata. E che il preservativo ha comunque percentuali non trascurabili di fallibilità di fronte, ad esempio, al rischio di contagio dell’Hiv. Dati che, ne siamo certi, nessuno della Durex Italia si sognerà di presentare in classe, perché sarebbe come chiedere all’oste se il vino è buono. Solo che l’osteria è il Comune di tutti i cittadini e l’oste è stato chiamato da fuori appositamente a vendere i suoi prodotti.



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